Côte d’Ivoire

In Côte d’Ivoire Cravates d’Afrique ha cercato di organizzare l’attività in modo piu’  strutturato. L’obiettivo principale era creare opportunità di lavoro per alcuni artigiani delle fasce svantaggiate della popolazione abidjanese. E, allo stesso tempo, proseguire nella produzione di cravatte africane.

Allo stesso tempo, si voleva contribuire a tutelare la produzione africana di pagnes  per l’abbigliamento, che é messa in pericolo dalla presenza sempre maggiore di stoffe a poco prezzo prodotte in Asia.

Ad Abidjan Cravates d’Afrique ha coinvolto una serie di partners locali: per primo l’imprenditore dei trasporti (e delle public relations) Mamadou Limousine, che é riuscito a individuare i professionisti adatti per mettere in piedi l’impresa ed ha tenuto i contatti con i vari partners

Poi il sarto (e cantante) Ablé Doum Laye, che ha prodotto i primi prototipi di cravatta e perfezionato il modello, con una gran cura nella scelta dei materiali più idonei.

L’impresa ha preso forma definitiva con il coinvolgimento di un gruppo di ragazze del quartiere ‘Mon mari m’a laissé’  (da cui il nome della collezione ivoriana), che avevano fatto una formazione per taglio e cucito  e avevano aperto un ‘atelier’ nella loro zona, ma che avevano difficoltà a piazzare sul mercato locale i loro servizi.  

Inoltre é stato coinvolto Fabrice, un grafico per la produzione delle etichette e delle confezioni con la presentazione dei prodotti e dell’impresa. 

A questo punto dell’impresa, lo sviluppo naturale é stato quello di cominciare a produrre i pagnes Mon Mari m’a laissé, e siamo andati a cercare la materia prima al mercato di Adjamé, da un rivenditore di cotone prodotto nella regione.

Poi é stata la volta di Madoubougie, artista dei colori e della cera, che ha prodotto i primi pagnes con i nostri disegni e il logo dell’impresa

E’ cosi che la collezione Mon mari m’a laissé ha visto la luce.  Presto alla produzione di cravatte (più di 25 tipi diversi) si sono aggiunte quella di costumi da bagno, vestiti per bambini, borse e copripiumini.


“Le cravatte per chi non porta cravatte”